Gli effetti della quarantena sulle persone: quali aiuti per questi pazienti?
Trascritto della mia intervista, in diretta radiofonica, per la rubrica #LiveSocial di RadioNews24
7 GIU 2020 - Tempo di lettura: 4 min.
#LiveSocial, interviste e storie. Eccoci qui carissimi amici radioascoltatori di RadioNews24. Anche oggi tantissimi esperti ai nostri microfoni; in questo momento è in collegamento telefonico con noi la dottoressa Cristina Modica, Psicologa e Psicoterapeuta in formazione, alla quale do subito il benvenuto. Dottoressa, ben trovata a #LiveSocial!
Eccomi! Buongiorno!
Buongiorno a Lei dottoressa e grazie di aver accettato il nostro invito. Oggi infatti volevamo affrontare insieme a Lei svariati temi che vanno dagli effetti della quarantena sulle persone, fino al momento della ripresa, quindi come la Psicologia possa andare in aiuto a chi ha bisogno di sostegno e supporto. Ma prima di parlare di questo, ci aiuta a capire qual è il ruolo dello psicologo e di che cosa si occupa?
Beh, innanzitutto vorrei definire ciò che lo psicologo non è: lo psicologo non è il “medico dei pazzi”, sfatiamo subito questo pregiudizio, che troppo spesso ancora accompagna la mia figura professionale. L'azione dello psicologo ha l'obiettivo di favorire il cambiamento, potenziando le risorse già presenti nella persona, andando ad attuare strategie di intervento che permettano di promuovere una più soddisfacente condizione di benessere e di crescita personale.
Il lungo lockdown è stato certamente un momento di grandissima fragilità per tutta la popolazione. Ci può raccontare quali sono stati gli effetti della quarantena sulle persone?
Certamente i periodi di quarantena, come quello a cui molte persone, nel mondo, sono state costrette a sottoporsi durante la fase 1, costringono ad interrompere le rassicuranti abitudini quotidiane, che sono poi quelle che garantiscono agli esseri umani un senso di sicurezza, creando inevitabilmente uno stato di disorientamento. Abbiamo infatti dovuto modificare routine, ritmi e spazi, interrompendo attività lavorative, didattiche, ludiche e ricreative, rinunciando per lungo tempo anche alla vicinanza dei nostri affetti, sperimentando così un senso di solitudine oltre che di isolamento.
Rispetto alla sua esperienza, ci racconta quali sono stati i sintomi che ha riscontrato maggiormente nel suo lavoro durante e dopo il lockdown?
I sintomi che più frequentemente sono stati riportati dai pazienti, nel corso della quarantena, sono sintomi da stress che, in particolare riguardano i disturbi del sonno che si caratterizzano con delle difficoltà durante la fase di addormentamento e/o con frequenti risvegli notturni; la difficoltà di concentrazione e di memoria, così come un persistente senso di affaticamento e mancanza di energia; oppure irritabilità ed irrequietezza, fino a mettere in atto comportamenti alimentari anomali attraverso la ricerca di cibi particolarmente calorici e/o zuccherati, e un esagerato utilizzo di alcolici o sostanze stimolanti come caffeina e nicotina.
Siamo in un momento di ripresa, per quanto cauto, come si inserisce la Psicologia in questa nuova fase?
Beh, certamente la fase 1 è stata caratterizzata dall’emergenza sanitaria. Quella in cui ci troviamo adesso, senz’altro, ha come grande protagonista l’emergenza psicologica, perché questa terribile pandemia ci ha visti tutti coinvolti, seppur certamente su piani diversi, perciò anche chi non si sia trovato direttamente coinvolto nel dover fronteggiare il Covid-19 in qualità di paziente positivo al virus o di figura professionale di aiuto, potrebbe essere soggetto, nel tempo, a sviluppare comunque delle reazioni da stress che possono insorgere anche in seguito ad episodi traumatici come quello che abbiamo vissuto. E pur essendo assolutamente normale sentirsi spaventati durante una pandemia, è certamente necessario chiedere aiuto quando i sintomi diventino invalidanti, quindi quando questi vadano a compromettere in modo significativo la normale quotidianità dell’individuo che li sperimenta, in quanto, purtroppo, a questi livelli, i sintomi difficilmente svaniscono spontaneamente nel tempo, ed occorre prendersene cura senza sottovalutarli.
Ci può fare qualche esempio?
In questa fase si sente spesso parlare di "Sindrome della Capanna", sindrome che porta la persona a provare ansia e paura al pensiero di uscire di casa. Certamente comunque si tratta di individui che anche in precedenza sperimentavano forti livelli di ansia sociale, che il lungo lockdown non ha fatto che acuire, per cui queste persone sono passate da un isolamento coatto ad un isolamento volontario.
E si sente parlare moltissimo anche di "Disturbo da Stress Post-Traumatico" che è una patologia che si presenta dopo che la persona ha subìto o ha assistito a un evento traumatico o catastrofico. Può svilupparsi, in particolare, in alcune figure professionali – ad esempio personale sanitario, militari, membri delle forze dell’ordine, vigili del fuoco – perché, proprio in funzione del lavoro che svolgono, hanno maggiori probabilità di essere esposti a episodi o dettagli particolarmente violenti e sconvolgenti. Quindi quest’emergenza psicologica coinvolge in prima linea anche tutte le professioni di aiuto.
Se potesse dare un consiglio agli ascoltatori in linea in questo momento, quale sarebbe?
A mio avviso è fondamentale darsi il tempo di prendere confidenza con questa nuova condizione, per prendere le misure in questa nuova realtà, che è costituita prevalentemente di incertezze ed insicurezza. E laddove il tempo non bastasse, non si esiti a chiedere aiuto. Noi psicologi ci siamo.
Dottoressa io la ringrazio, vado a dare ai nostri radioascoltatori l’indirizzo del Suo sito Internet, all'interno del quale trovare tutti i Suoi riferimenti e contatti, che é: “www.cristinamodica.it”, in modo tale che chi desiderasse approfondire in modo più esaustivo i temi trattati oggi, lo possa fare direttamente con Lei e ci tengo sempre a dire ai nostri radioascoltatori che è sempre il caso di rivolgersi ad un professionista del settore, insomma non improvvisarsi, e comunque sia ascoltare sempre le linee guida di chi è esperto. Grazie davvero dottoressa Modica per essere stata con noi.
Grazie a voi!